Home News Cultura Colosseo: la rettifica di Coopculture alle accuse contenute nell’articolo de ‘La Notizia’

Colosseo: la rettifica di Coopculture alle accuse contenute nell’articolo de ‘La Notizia’

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In relazione all’operato di Coopculture presso il Colosseo, riportiamo, di seguito, il testo della rettifica di Coopculture alle accuse contenute nell’articolo apparso giovedì 14 gennaio su “La Notizia – Giornale.it”.

1. non c’è illegittimità nella durata della concessione: il primo contratto aveva già una durata consentita di otto anni, il suo rinnovo è avvenuto in virtù della Legge Melandri (n.490/1999, cd. Testo Unico) che aveva esteso a due i possibili rinnovi delle concessioni ex lege Ronchey. Ugualmente il regime di proroga attuale, che decorre dal 2009, è legittimato dalla legge n.194/2009 e dai successivi decreti e circolari ministeriali che ne hanno disposta la continuità nelle more del completamento delle nuove gare avviate nel 2010. Le stesse che, in parte, furono poi annullate tra il 2011 e il 2012;

2. non vengono violati i termini della concessione da parte del Raggruppamento Electa- Mondadori: la concessione prevede infatti una roy pari al 30,2% sul servizio oggetto della stessa (vendita libri e gadget) e nessuna roy su visite guidate e audio guide in quanto attività collaterali, finalizzate all’incremento della domanda culturale, offerte dal Raggruppamento, unitamente a moltissimi altri servizi gratuiti e di cui il Concessionario sostiene interamente tutti i costi (tra questi quasi 450 dipendenti impiegati in varie mansioni all’interno di questa complessa concessione che riguarda oltre 10 siti e non solo il Colosseo);

3. non vi è un mancato introito per lo Stato: che, anzi, anche grazie all’attività del Concessionario, dal 2000 ad oggi ha visto incrementare l’incasso da € 13.575.183 a € 43.325.634. Dal canto suo, nel solo 2014 CoopCulture ha versato allo Stato, tra tasse dirette e indirette, € 13.838.170,00, pari al 32% del bilancio aziendale. Un particolare esempio di attività economica corretta ed efficiente, in grado di valorizzare il patrimonio culturale e creare valore nel paese, e, nonostante questo, affatto al riparo da campagne di discredito atte a demolire più che a costruire.”

(Fonte: “La Notizia”, 19 gennaio 2016)