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Al Teatro Miela di Trieste “DIARIO DI UNA CASALINGA SERBA”

Giovedì 1 febbraio 2018 ore 20.30 Teatro Miela

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DIARIO DI UNA CASALINGA SERBA

Liberamente tratto dal romanzo omonimo di Mirjana Bobic Mojsilovic.
regia Fiona Sansone
con Ksenija Martinovic
musiche Idoli
produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG per startART

Con questo spettacolo, Ksenija Martinovic, giovane interprete serba che da molti anni vive in Italia, ha vinto il Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2014 – sezione monologhi. Da quel primo riconoscimento, lo spettacolo ha quindi ricevuto un sostegno come prima produzione del progetto triennale StartArt assegnato dal CSS a giovani artisti e compagnie emergenti.

Angelka, una giovane donna, rivive i propri ricordi sentendo il bisogno di ripercorrere quella che era la sua vita: la sua infanzia nella Jugoslavia di Tito, la sua adolescenza, la sua maturità nella Serbia di Milosevic. Come guardarsi allo specchio dopo tanti anni? La sua presa di coscienza coincide con quella di un’intera generazione di giovani che non erano pronti a ritrovarsi adulti così presto.

“Un mangianastri. Gli anni 60-90. Un foglio. I giornali. Le parole. I telegiornali. Essere sulle bocche del mondo. Essere una Nazione. Essere piccoli, essere adulti. Essere Angelka. Una donna. Abitare il confine, la linea che demarca la civiltà dalla paura, la paura di non esser riconosciuti, la paura di esser taciuti. L’Italia del sogno, del divenire, del fluire dell’incontro, giochi, profumi, vacanze, canzoni, pizza, ritorno. Una casa aperta sul mondo. Una casa per una casalinga. Ma Angelka non si prende cura dell’andamento familiare e dei lavori domestici. Angelka recita, balla, canta, azzera i respiri e Angelka ride, si fa beffarda fool dei luoghi comuni del mondo, legge gli elenchi di chi ha perso tutto, mentre l’Occidente che bussa, bombarda, Angelka guarda il pubblico, cerca in quei corpi al buio, il ricordo di una finestra.” Fiona Sansone

(…) Ksenija Martinovic trasuda dalla sua anima esibita sul palcoscenico l’urgenza emotiva e narrativa di ciò che ha scelto di portare in scena: c’è un’elaborazione familiare e sociale che viene messa in campo con discrezione, la storia di un popolo interiorizzata nella storia di una ragazza.(…) Silvia  Ferrari – Pac Magazine di Arte & Culture

(…) E l’attrice riesce a far passare davanti al pubblico , tutto l’ardore e la disillusione di quel lungo capitolo della storia. Intensamente. Splendori e miseria di un Paese, che ”era l’unico Paese comunista con i jeans” e finirà col trasformarsi nel circondario devastato di una “città necrofila”. (…) Roberto Canziani – Quante Scene

Organizzazione: Bonawentura

Prevendita c/o biglietteria del teatro (tel. 040 3477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00 – vivaticket: http://bit.ly/2GaPRe6